Martedì, 30 Novembre 2021 15:44

Sapevi che vivere in un ambiente ricco di stimoli produce notevoli effetti sul cervello e sul comportamento?

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Morfologia, biochimica e fisiologia cerebrale subiscono notevoli cambiamenti in risposta alla qualità e alla quantità dell'arricchimento ambientale (Bennet et al., 1969).

Gli studi sugli effetti che l'Ambiente Arricchito (AA) può indurre nell'organismo, prendono il loro avvio in seguito ad un'osservazione casuale da parte di uno dei più famosi scienziati che approfondirono il legame tra sistema nervoso e comportamento, lo psicologo canadese Donald Olding Hebb.

Hebb, infatti, dopo aver portato a casa un topolino di laboratorio come animaletto domestico per divertire i propri figli, osservò, riportandolo in laboratorio, che il topolino era divenuto molto più bravo degli altri ad eseguire compiti di memoria e apprendimento.

Questa osservazione, dette avvio ad una serie di studi che rilevarono effettivamente specifici effetti documentabili.

Per Ambiente Arricchito (AA) si intende un contesto nel quale si possano avere interazioni sociali, dove ci sia una continua stimolazione multisensoriale data da oggetti che siano in grado di invogliare verso l'esplorazione spaziale e la curiosità, esercitando così anche la memoria visiva e spaziale e promuovendo l'esercizio fisico volontario.

Gli effetti di un ambiente di questo tipo sono stati riscontrati in tutte le fasce di età a partire dalla fase prenatale e perinatale.

Nell'anziano e nell'adulto, per esempio, sono stati riscontrati miglioramenti nelle capacità cognitive, soprattutto per quanto concerne apprendimento e memoria. Nello specifico, è stato evidenziato un significativo aumento circa la velocità con la quale venivano apprese nuove informazioni, come pure la formazione di tracce di memoria più durature nel tempo. (van Praag et al., 2000).

Gli effetti scaturiti dall'esposizione ad un Ambiente Arricchito, inoltre, non solo si sono dimostrati eccellenti potenziatori di abilità cognitive nei protocolli sperimentali utilizzati con mammiferi adulti e anziani. La loro efficacia, infatti, è stata testata anche per quanto riguarda l'intero arco della vita, mostrando effetti straordinari già a partire dal periodo prenatale.

Durante la vita embrionale, infatti, l'esposizione ad Ambienti Arricchiti sperimentata sui primati, ha dimostrato avere un'azione terapeutica, attenuando le conseguenze deleterie di condizioni prenatali avverse, come forti stress precedenti il parto o dovute al parto stesso, riducendo o permettendo il completo recupero di danni da lesioni corticali perinatali ed aumentando gli scambi nutritivi dalla madre al feto attraverso la placenta (Cancedda et al., 2004). 

Inoltre, nella fase perinatale, ovvero immediatamente dopo la nascita, sono stati documentati effetti positivi a carico della corteccia motoria e osservabili attraverso il miglioramento di specifiche prestazioni comportamentali. L'analisi del comportamento materno, infatti, ha mostrato che, in condizioni di AA, i piccoli ricevevano un maggior livello di cure rispetto ai piccoli allevati in un ambiente standard (Sale et al., 2004b). 

Maggiori cure materne, a livello biochimico, induce nella prole la produzione di fattori vitali per lo sviluppo e nella madre si hanno benefici rilevabili attraverso l'allattamento.

Riassumendo, possiamo affermare dall'esito di questi studi che, condizioni ambientali arricchite, influenzano fortemente lo sviluppo del sistema nervoso e del comportamento, a cominciare dalla vita intrauterina e che, tali effetti, si estendano poi per tutto l'arco della vita potenziando velocità di apprendimento e il buon funzionamento della memoria. Tali evidenze scientifiche ci permetterebbero di osare ipotizzando che gli effetti scaturiti dall'Ambiente Arricchito possano costituire una buona riserva cognitiva e comportamentale contro specifiche patologie.

Bibliografia:

Bennet E.L.,Rosenzweig M.R. E Diamond, M.C. (1969), Rat Brain: Effect of environmental enrichmenton wet and dry weights, "Science"

Cancedda, L., Putignano, E., Sale, A., Viegi, A., Berardi, N. e Maffei, L.,(2004), Acceleration of visual system development by environmental enrichment, "J. Neurosci."

Sale, A., Putigliano, E., Cancedda,L., Landi,S., Cirulli, F., Berardi, N. e Maffei,L.,(2004b), Enriched environment and acceleration of visual system development, "Neuropharmacology"

van Praag, H., Kempermann, G. e Gage, F.H. (2000), Neural consequences of environmental enrichment, " Nat.Rev.Neurosci."



Morfologia, biochimica e fisiologia cerebrale subiscono notevoli cambiamenti in risposta alla qualità e alla quantità dell'arricchimento ambientale (Bennet et al., 1969).

Gli studi sugli effetti che l'Ambiente Arricchito (AA) può indurre nell'organismo, prendono il loro avvio in seguito ad un'osservazione casuale da parte di uno dei più famosi scienziati che approfondirono il legame tra sistema nervoso e comportamento, lo psicologo canadese Donald Olding Hebb.

Hebb, infatti, dopo aver portato a casa un topolino di laboratorio come animaletto domestico per divertire i propri figli, osservò, riportandolo in laboratorio, che il topolino era divenuto molto più bravo degli altri ad eseguire compiti di memoria e apprendimento.

Questa osservazione, dette avvio ad una serie di studi che rilevarono effettivamente specifici effetti documentabili.

Per Ambiente Arricchito (AA) si intende un contesto nel quale si possano avere interazioni sociali, dove ci sia una continua stimolazione multisensoriale data da oggetti che siano in grado di invogliare verso l'esplorazione spaziale e la curiosità, esercitando così anche la memoria visiva e spaziale e promuovendo l'esercizio fisico volontario.

Gli effetti di un ambiente di questo tipo sono stati riscontrati in tutte le fasce di età a partire dalla fase prenatale e perinatale.

Nell'anziano e nell'adulto, per esempio, sono stati riscontrati miglioramenti nelle capacità cognitive, soprattutto per quanto concerne apprendimento e memoria. Nello specifico, è stato evidenziato un significativo aumento circa la velocità con la quale venivano apprese nuove informazioni, come pure la formazione di tracce di memoria più durature nel tempo. (van Praag et al., 2000).

Gli effetti scaturiti dall'esposizione ad un Ambiente Arricchito, inoltre, non solo si sono dimostrati eccellenti potenziatori di abilità cognitive nei protocolli sperimentali utilizzati con mammiferi adulti e anziani. La loro efficacia, infatti, è stata testata anche per quanto riguarda l'intero arco della vita, mostrando effetti straordinari già a partire dal periodo prenatale.

Durante la vita embrionale, infatti, l'esposizione ad Ambienti Arricchiti sperimentata sui primati, ha dimostrato avere un'azione terapeutica, attenuando le conseguenze deleterie di condizioni prenatali avverse, come forti stress precedenti il parto o dovute al parto stesso, riducendo o permettendo il completo recupero di danni da lesioni corticali perinatali ed aumentando gli scambi nutritivi dalla madre al feto attraverso la placenta (Cancedda et al., 2004). 

Inoltre, nella fase perinatale, ovvero immediatamente dopo la nascita, sono stati documentati effetti positivi a carico della corteccia motoria e osservabili attraverso il miglioramento di specifiche prestazioni comportamentali. L'analisi del comportamento materno, infatti, ha mostrato che, in condizioni di AA, i piccoli ricevevano un maggior livello di cure rispetto ai piccoli allevati in un ambiente standard (Sale et al., 2004b). 

Maggiori cure materne, a livello biochimico, induce nella prole la produzione di fattori vitali per lo sviluppo e nella madre si hanno benefici rilevabili attraverso l'allattamento.

Riassumendo, possiamo affermare dall'esito di questi studi che, condizioni ambientali arricchite, influenzano fortemente lo sviluppo del sistema nervoso e del comportamento, a cominciare dalla vita intrauterina e che, tali effetti, si estendano poi per tutto l'arco della vita potenziando velocità di apprendimento e il buon funzionamento della memoria. Tali evidenze scientifiche ci permetterebbero di osare ipotizzando che gli effetti scaturiti dall'Ambiente Arricchito possano costituire una buona riserva cognitiva e comportamentale contro specifiche patologie.

Bibliografia:

Bennet E.L.,Rosenzweig M.R. E Diamond, M.C. (1969), Rat Brain: Effect of environmental enrichmenton wet and dry weights, "Science"

Cancedda, L., Putignano, E., Sale, A., Viegi, A., Berardi, N. e Maffei, L.,(2004), Acceleration of visual system development by environmental enrichment, "J. Neurosci."

Sale, A., Putigliano, E., Cancedda,L., Landi,S., Cirulli, F., Berardi, N. e Maffei,L.,(2004b), Enriched environment and acceleration of visual system development, "Neuropharmacology"

van Praag, H., Kempermann, G. e Gage, F.H. (2000), Neural consequences of environmental enrichment, " Nat.Rev.Neurosci."

 

Ultima modifica il Giovedì, 02 Dicembre 2021 16:25