Biofeedback

 

Il  biofeedback, il cui nome deriva dalla  combinazione  dei  temini inglesi  biology e feedback  che significa "retroazione  biologica", è una metodologia di recente utilizzo nel panorama italiano.

Il principale obiettivo di questa tecnica è quello di superare i problemi legati agli stati d'ansia e a molti altri disturbi psicosomatici, attraverso la regolazione di funzioni biologiche che  di norma  non  sono sotto il controllo volontario.

Il  biofeedback, infatti, è una procedura sperimentale, clinica, che consiste nel presentare ad un soggetto informazioni relative alle proprie funzioni psicofisiologiche.

Mediante la rilevazione strumentale e l'osservazione  dell'andamento di  una o più funzioni (frequenza cardiaca, temperatura corporea, attività muscolare, resistenza elettrodermica o conduttanza cutanea ecc.) è possibile  individuare gli atteggiamenti posturali, fisiologici ed emotivi associati alle modificazioni delle  attività biologiche analizzate e quindi di modificare queste funzioni  con il solo ausilio della  volontà consapevole.

Le prime prove sperimentali, circa l'opportunità che l'attività vegetativa prodotta dal  Sitema Nervoso Autonomo (SNA) potesse subire delle modifiche volontarie, provengono dai lavori svolti negli USA verso la metà degli anni '60 da autori come Miller, Snydey, Brener e Kamiya.

In pochi anni, il concetto di biofeedback ha attirato su di sè una grande quantità di interesse, sia dal punto di vista meramente scientifico che in ambito clinico.Il principale motivo del crescente interesse nei confronti del biofeedback scaturisce dal fatto che la sua metodica è  non  invasiva e non farmacologica, priva perciò di effetti collaterali.

Oggi in America ed in Europa, un po' meno in Italia, l'idea  del costrutto del biofeedback e del suo possibile utilizzo, si è rapidamente imposta diventando uno dei più importanti e nuovi  approcci terapeutici in  medicina  psicosomatica e psichiatria.

Le procedure di biofeedback possono essere molteplici, nello specifico è possibile avvalersi di una quantità di procedure riconducibile al numero dei parametri biologici monitorabili.

Le più note tecniche di  biofeedback sono: 

  • elettromiografica,
  • elettroencefalografica,
  • della temperatura cutanea,
  • della pressione arteriosa,
  • della frequenza cardiaca,
  • dell'attività elettrica della pelle.

Ad ogni parametro biologico corrisponde l'attività connessa a specifiche e diverse basi anatomo-fisiologiche e quindi anche a differenti tecniche di rilevazione, amplificazione, registrazione e visualizzazione dei   dati, nonché ad applicazioni cliniche ed efficacia terapeutica.